Darlin', la recensione: un horror firmato Pollyanna, ma la dolcezza non abita qui (2024)

La recensione di Darlin': grazie al blu-ray Midnight Classics abbiamo scoperto l'horror che segna il debutto alla regia dell'ex modella Pollyanna McIntosh. Qualche sequenza suggestiva, ma i personaggi per trasmettere il forte messaggio risultano spesso troppo macchiettistici.

Darlin', la recensione: un horror firmato Pollyanna, ma la dolcezza non abita qui (1)

Le uscite della collana Midnight Classic curate da Koch Media, oltre che sempre ben curate, sono spesso utili per scovare film mai usciti nelle sale e altrimenti introvabili, difficili da scovare anche in streaming. E come vedremo nella recensione di Darlin', è anche il caso di questo thriller-horror diretto, scritto e interpretato da Pollyanna McIntosh, che seppur tra sbavature, incertezze e scelte opinabili, risulterà sicuramente un prodotto appetibile per gli amanti del genere. Ma prima di approfondire nella parte finale della recensione l'edizione blu-ray, cerchiamo di capire che tipo di film è Darlin'.

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Pollyanna, un nome decisamente fuorviante...

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Partiamo da chi c'è dietro la macchina da presa, perché Darlin' segna il debutto alla regia (e alla scrittura) di Pollyanna McIntosh, che a dispetto delle evocazioni di dolcezza che può suscitare il nome, è un'attrice scozzese ex modella ormai nota per la partecipazione a The Walking Dead, ma che si era già fatta strada nell'horror indipendente con ruoli in Offspring e The Woman, ispirati ai romanzi dello scrittore americano Jack Ketchum. E se già nei film da attrice di dolcezza ce n'era davvero poca nei temi trattati, anche dietro la macchina da presa Pollyanna prende di petto senza fronzoli alcuni argomenti divisivi, con prese di posizione decisamente strong, messe in scena a volte in modo disturbante. Senza dimenticarsi di ritagliarsi un ruolo, quello ovviamente più orrorifico e primitivo.

La selvaggia primitiva che il Vescovo vuole civilizzare

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Darlin' è in pratica il sequel di The Woman del 2011, ma si può benissimo guardare in modo autonomo. Certo qui si riprende la protagonista di quel film di quasi dieci anni fa, l'inquietante e selvaggia Donna, con tanto di versi gutturali, grugniti e cannibalismo, e in particolare la sua figlia adottiva Darlin'. In quel film si era capito che alla piccola aspettava un futuro lontano dalla civiltà, allo stato brado. Ora la ragazzina è cresciuta, è diventata una vera selvaggia primitiva (interpretata da Lauryn Canny) e una sera si presenta in ospedale, mentre la "madre" attende fuori. Ma un episodio le dividerà e la ragazza verrà portata in un severo istituto religioso (inquietante quanto lei), dove un vescovo vede la sua possibile civilizzazione come occasione per non far chiudere la sua scuola per orfane. Secondo voi ci starà La Donna a non tentarle tutte per ricongiungersi alla figlia adottiva? Evidentemente no, e questo costerà tante vite e copiosi spargimenti di sangue.

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Temi forti, ma troppi stereotipi e personaggi da macchietta

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Se il film si fa comunque seguire e non è certo noioso, il problema è l'irruenza maldestra con cui Pollyanna McIntosh vuole dare forza al suo messaggio. Sia chiaro, non sono in discussione le sue tematiche iperfemministe o anticlericali, discutibili o meno, ma comunque legittime. O anche le sacrosante denunce ad abusi di potere, molestie sessuali e al sistema sanitario Usa, quanto come la regista le mette cinematograficamente in gioco. Ed è qui che un po' casca il palco, perché lo fa attraverso personaggi che definire stereotipati è poco. A partire da un vescovo che risulta viscido a un chilometro di distanza: il suo tentativo di rendersi antipatico finisce per farlo diventare una caricatura, una ridicola macchietta, togliendo tra l'altro totalmente incisività a quello che vorrebbe essere una condanna a certo tipo di cattolicesimo.

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C'è poi la classica ex ragazza cattiva redenta e diventata suora, con segreti alle spalle; quindi una serie di uomini etero burberi e incomprensivi, mentre a salvarsi, oltre alle donne, è solamente il ragazzo gay tenero, comprensivo e affettuoso. E più si spinge sull'acceleratore, fino ad arrivare a ostie vomitate e pistole nell'acquasantiera, più si rischia di scadere nel grottesco. A salvarsi, dunque, è solamente la parte più horror, quella di pura violenza e sequenze gore, che offre qualche buon spunto e alcune idee anche accattivanti. Che però rischiano di restare sopraffatti da tutto il resto.

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Il blu-ray: video e audio ottimi, scarsi gli extra

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Per quanto riguarda il blu-ray, la collana Midnight Factory fa centro ancora una volta, anche se stavolta gli extra si limitano solamente al trailer, ma a compensare il reparto scarno c'è anche il bel booklet illustrato all'interno della solita elegante slipcase. Il video risulta solido e ben dettagliato, con ottimi picchi di qualità nelle scene ben illuminate, che risaltano con ottima definizione e un croma decisamente vivido. Qualche flessione va registrata nelle scene più buie, che risultano leggermente pastose e meno brillanti, ma nulla di così penalizzante per una visione piacevole.

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Ancora più convincente l'audio, con le tracce in DTS HD 5.1 sia per l'italiano che per l'originale. Il coinvolgimento è buono sia nelle scene poiù tranquille, che catturano per precisione alcuni effetti ambientali, sia nelle sequenza più movimentate come quella dell'incidente automobilistico o di momenti più splatter, sia nei versi gutturali delle protagoniste. Insomma, se il film non riesce per poco a toccare la sufficienza, al blu-ray Koch Media va sicuramente un 8 per la parte tecnica, anche se risulta insufficiente nei contenuti speciali.

Conclusioni

Come abbiamo spiegato in questa recensione di Darlin’, la scatenata Pollyanna McIntosh mette in scena un thriller horror dai temi indubbiamente forti e coraggiosi, ma nonostante qualche sequenza suggestiva, spesso non utilizza le armi giuste per sparare in modo efficace le sue cartucce, andando a sforare nel grottesco e nella macchietta. Soprattutto in alcuni personaggi. Tecnicamente buono invece il blu-ray grazie al quale abbiamo potuto vedere il film.

Movieplayer.it

2.5/5

Voto medio

2.0/5

Perché ci piace

  • Alcune sequenze sono indubbiamente suggestive sul piano horror.
  • La voglia di esporre temi forti e divisivi.
  • La qualità tecnica del blu-ray.

Cosa non va

  • Certi personaggi sono al limite della macchietta.
  • Gli stereotipi abbondano.
  • Alcuni passaggi sono davvero forzati e poco credibili.
Darlin', la recensione: un horror firmato Pollyanna, ma la dolcezza non abita qui (2024)
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Author: Nathanael Baumbach

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